Marginale, personale, politico: il ricamo e il tessuto nell’arte degli anni Ottanta del Novecento
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2611-0563/9689Parole chiave:
arte contemporanea, ricamo, tessitura, tessuto, anni ottantaAbstract
Oltre al “ritorno alla pittura”, nell’arte degli anni Ottanta del Novecento si assiste anche allo sdoganamento di pratiche prima di allora ritenute essenzialmente artigianali o marginali come il ricamo e la tessitura. In un periodo caratterizzato dalla grande libertà e dalla possibilità di mescolare l’alto e il basso, il filo e il tessuto diventano dei potenti alleati degli artisti ma soprattutto delle artiste. Negli anni Ottanta il ricamo e la tessitura si trasformano in strumenti di comunicazione personale e politica dalle diverse sfaccettature. Dai coloratissimi femmage di Miriam Shapiro alle opere tessute a mano di Magdalena Abakanowicz, dai Libri di Maria Lai ai ricami di Alighiero Boetti, nelle opere realizzate da questi artisti con il cucito e la tessitura si affacciano tutta una serie di temi che si riveleranno importanti per gli artisti degli anni Novanta, se non altro per il comune sintonizzarsi su narrazioni che da private diventano pubbliche e politiche. L’obiettivo è di ripercorrere alcune delle tematiche fondamentali affrontate dagli artisti negli anni Ottanta prendendo come osservatorio privilegiato le opere create con tessuti, fili e stoffe: una storia che, per certi versi, ha ancora molto da raccontare.
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