Cinzia Ruggeri. Vestire le emozioni
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2611-0563/9484Parole chiave:
Cinzia Ruggeri, Alchimia, Occhiomagico, Made in Italy, PostmodernAbstract
Il contributo propone un affondo sul percorso progettuale di Cinzia Ruggeri, oggi ancora poco studiato, integrando documenti d’archivio, fonti orali e letteratura critica con l’obiettivo di restituire un tassello del composito panorama del laboratorio Italia, foriero della fortunata etichetta Made in Italy.
L’arte come punto di partenza per la progettazione di moda e le sperimentazioni sull’abito come tappa della ricerca estesa a scala ambientale, declinata in modi sentimentali di vivere lo spazio. Questo in sintesi il percorso di Cinzia Ruggeri, l’artista-designer-stilista che nel decennio Ottanta è incoronata di volta in volta “archi-stilista” e “art-stilista” del prêt-à-porter milanese. Le sue creazioni manifestano la propensione alla sperimentazione e il gusto per la ricerca tecnologica, come l’applicazione di cristalli liquidi sul tessile, innovazione che rende l’abito specchio esterno del corpo che veste, oppure di led luminosi tra le balze di un abito da sera che si accende con un gesto. Insieme allo Studio Alchimia e a Occhiomagico, Ruggeri impasta i diversi ambiti della cultura del progetto e trasforma le copertine della storica Domus in un manifesto dell’estetica postmoderna. Oltre l’abito, che insieme veste e si adatta a scaricare emozioni, le ricerche di Ruggeri si estendono all’ambiente, domestico e non.
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