L'identità transgender della fotografia di moda negli anni Ottanta. I casi Newton e Scianna

Abstract

A inizio anni Ottanta, anche la discussione sulla fotografia risente del clima anti-ideologico che si sta diffondendo nei diversi ambiti della cultura. A venir messa in discussione è una differenza che, pur presente in tutta la storia del mezzo, si era particolarmente accentuata nel decennio precedente: quella tra i cosiddetti "fotografi puri", interessati agli aspetti tecnici e linguistici dell'immagine e gli "artisti fotografi" che invece rifiutavano tutto ciò, o comunque se ne disinteressavano, privilegiando gli aspetti concettuali del fotografico.
Il superamento di questa opposizione rigida trova un campo privilegiato di applicazione nella fotografia moda, territorio geneticamente disponibile all'ibridazione, soprattutto attraverso l'opera di due autori che, per strade differenti, contribuiscono a ridefinirne l'identità. Helmut Newton ha ironicamente trasformato una patologia fotografica, il voyeurismo, in stile, tenendo appunto insieme aspetti formali (quelli che concorrono a costruire la "bella immagine") con aspetti concettuali. Ferdinando Scianna può invece essere considerato egli stesso un emblema della svolta anti-ideologica degli anni Ottanta, avendo messo in discussione la sua stessa identità di reportagista accettando di lavorare in un ambito di finzione per eccellenza quale la moda.