La moda come emblema italiano. Modelli e discorsi delle mostre di Germano Celant sull’Italia dal 1981 al 1994

Abstract

A partire dall’inizio degli anni Ottanta, Germano Celant curò una serie di mostre sull’arte e la cultura italiane tese a valorizzare l’Arte povera non più come tendenza internazionale ma come patrimonio italiano. Insieme al design ma anche al cinema, all’architettura e ad altri settori creativi e produttivi, la moda giocò (o avrebbe dovuto giocare, nelle intenzioni del curatore) un ruolo strategico che questo contributo intende illustrare. L’accostamento di opere d’arte a oggetti di natura diversa rispondeva a un modello culturale e curatoriale pregresso, che Celant adattò a scopi ben precisi. La nuova significativa espansione dell’industria italiana della moda e del design negli anni Ottanta contribuì a generare interesse verso la creatività italiana in senso ampio, incluse l’arte contemporanea e le mostre. E se questo comportò da un lato un circolo virtuoso di reciproco sostegno, dall’altro finì però anche inevitabilmente per comportare alcuni slittamenti di senso.