ZoneModa Journal. Vol.8 n.2 (2018)
ISSN 2611-0563

Atelier picturebook:
la moda raccontata nei libri per bambini

Silvana SolaISIA-Istituto Superiore Industrie Artistiche Urbino (Italy)

Professor, scholar and curator, is one of the founder of the Giannino Stoppani Children’s Bookstore in Bologna, as the Cultural Cooperative which promoted and curated international exhibition, and the Accademia Drosselmeier, school and study center of Children’s Literature. She is professor of History of Illustration and coordinator of the specialistic master in Illustration of ISIA – Superior Institute for Art and Design, Urbino. She is the President of the Italian section of IBBY – International Board on Books for Young People.

Marcella TerrusiUniversità di Bologna (Italy)

PhD in Education, she is grant researcher at the Quality Life Studies Department of the University of Bologna. She Taught courses of Children’s Literature (University of Bolzano) and History of Picturebook at (ISIA – Superior Institute for Art and Design, Urbino). Author of: Albi illustrati. Leggere, guardare, nominare il mondo nei libri per l’infanzia (Carocci, 2012) and Meraviglie mute. Silent book e letteratura per l’infanzia (Carocci 2017; national award for best publication about education, CIRSE 2018). Among other projects she curates together with Giannino Stoppani Cooperativa Culturale The Extraordinary library exhibition (at its third edition in 2019), 100 books selected by Bologna Children’s Books Fair for Pitti Immagine Bimbo.

Pubblicato: 2018-12-21

Abstract

An international inquiry about picturebooks included in the exhibition The Extraordinary Library, 100 picturebooks between fashion and wonder selected by Bologna Children’s Books Fair for Pitti Immagine Bimbo 2017 shows the rich fan of possible relationships between childhood and clothing, illustration and fashion design. The research proposes an exploration of visual narratives devoted to history of fashion, fashion’s fictional and non fictional icons, together with book design, papermaking in an almost sartorial art. Fashion and picturebook languages meet in a selection that welcome books coming from all over the world. The dialogue between picturebook form and fashion art, history and wonder suggests new plots, textures, signs and shape, in almost infinite directions.

Keywords: Chidren’s Publishing; Picturebook; Illustration; Fashion; Collective Imagination.

Nell’editoria per l’infanzia contemporanea esiste un dialogo costante fra l’illustrazione, il book design e altri linguaggi, immaginari, saperi e contesti culturali: l’arte, la scienza, il cinema, la storia sociale, la geografia, la musica entrano nelle pagine con forme e narrazioni a carattere visuale, efficaci, adatte a interlocutori di tutte le età, a partire dai bambini. Anche la moda, la storia della moda, i giochi di travestimenti possibili o di atelier immaginari o storici sono materia di racconto dentro libri illustrati, narrazioni di natura mista per riprendere l’espressione con cui Rodolphe Töpffer (1799-1846) disegnatore e illustratore svizzero, definiva l’interdipendenza fra il codice delle parole e quello delle immagini tipico dell’albo illustrato.

Questo piccolo libro è di natura mista. È composto da una seria di disegni accompagnati da una o due righe di testo. I disegni senza testo avrebbero un significato oscuro. I testi senza disegno non avrebbero alcun significato.1

Il dialogo fra le culture i linguaggi grafici e la sperimentazione di narrazioni sintetiche avviene infatti in modo privilegiato all’interno della forma editoriale del picturebook o albo illustrato: un libro illustrato solitamente destinato alla prima infanzia, caratterizzato da una dominanza del linguaggio visivo e dalla brevità o assenza del testo scritto, quest’ultimo caso essendo quello dei cosiddetti silent book.2 Nella forma dell’albo, trasversale per destinatari (Beckett parla di Crossover Picturebook3) per evidenziare questo talento comunicativo universale del libro illustrato), fluida per contenuti (e fortemente imparentata col postmoderno, secondo David Lewis4 in quanto aperta ai generi e alle forme), elastica come concezione grafica e cartotecnica, in continuo divenire, si può raccontare e rappresentare quasi tutto, invitando i bambini a conoscere, nominare e osservare il mondo nelle immagini dei libri.5

La produzione internazionale contemporanea per l’infanzia dimostra come la forma picturebook offra uno spazio di grande libertà espressiva e pedagogica per e illustratori, autori ed editori: si tratta di un tipo di progetto che possiamo definire “totale”. La critica internazionale dedicata ai picturebook trova i suoi riferimenti fondamentali nell’ambito anglosassone, ecco il motivo della diffusione del termine anglofono per indicarli. Una delle prime e più efficaci definizioni è di Barbara Bader, storica americana che mette in evidenza, nel 1976, proprio il dialogo con i linguaggi e le dimensioni culturali e la pervasività di cui si scriveva sopra.

Un albo illustrato è testo, illustrazione, progetto totale, un prodotto di artigianato e al contempo commerciale; un documento sociale, culturale, storico; in primis una esperienza per un bambino. La sua natura artistica si basa sul rapporto di interdipendenza di parole e immagini, sul simultaneo dispiegarsi della doppia facciata, sulla tensione del gesto di voltare pagina. Nella specificità della sua natura esso racchiude possibilità illimitate.6

I riferimenti storici dell’evoluzione di questa forma pensata e progettata per i bambini, realizzata da progettisti e illustratori capaci di narrare in modo apparentemente storie anche complesse, con il primo e principale obiettivo di divertire e deliziare i bambini, riportano all’Epoca Vittoriana e ai grandi illustratori come Walter Crane, Randolph Caldecott, Kate Greenaway, vicini al movimento dell’Art and Craft e protagonisti della nascita del design moderno.7 I loro picturebook nacquero proprio come prodotto industriale di visual design, in specifico come regali di Natale progettati e pensati per i bambini della nuova borghesia inglese da artisti a artigiani colti e avvezzi alla frequentazione di diversi linguaggi grafici, pittorici e progettuali. Sono autentici capolavori che restano sempre presenti, in filigrana o attraverso citazioni più esplicite, nelle opere contemporanee. Se, parafrasando la bella espressione di Paola Vassalli, già direttrice dei Servizi Educativi del Palazzo delle Esposizioni di Roma e studiosa di illustrazione, l’albo illustrato è la prima galleria d’arte per un bambino8 possiamo forse aggiungere che esso può darsi come primo atelier dove confrontarsi con le creazioni, i linguaggi e le narrazioni della moda? Esso è un progetto di design totale, per cui si può affermare, nel caso del libro che L’imperatore è i suoi vestiti, riprendendo il bel titolo di una mostra bolognese dedicata alla progettazione e all’arte dell’albo illustrato, nel cui catalogo si legge: “I ‘vestiti dell’imperatore’ dimostrano che il re libro non è mai nudo e che il progetto libro è il miglior sarto per i suoi abiti”.9 Il racconto della moda e della storia della moda negli albi illustrati contemporanei rende visibile nelle pagine di carta un discorso collettivo ricco e complesso, affollato di personaggi e saperi, alto, capace di inventare e narrare, spaziando dalla storia alla fiaba, dal design alla grammatica del colore e della forma, un universo materiale e culturale in continua evoluzione, e di costituire una ideale “biblioteca straordinaria” in continua evoluzione.

The Extraordinary Library. 100 gioielli editoriali selezionati da Bologna Children’s Book Fair per Pitti Immagine Bimbo 2017 è il titolo di un progetto che ha selezionato e messo in mostra una galleria di picturebook provenienti da tutto il mondo, selezionati secondo un rapporto, non sempre diretto o esplicito, con i linguaggi, le storie e le culture della moda. Il termine moda può indicare una maniera, una regola, un modo per raccontare, di tessuti, trame, orditi, fogge anche nei libri per bambini.10 La moda può infatti anche mediare relazioni culturali e geografiche, e costruire, anche per l’infanzia, un discorso condiviso e collettivo che si esprime in forme editoriali illustrate diverse dalla Corea e dal Brasile, dagli Stati Uniti e dal Nord Europa, dal Giappone e dall’Italia; selezionati e scelti proprio nell’intersezione fra moda, meraviglia, editoria per l’infanzia, in una geografia ampia come il mondo, sono i cento albi illustrati che sono andati in mostra a Pitti Immagine Bimbo 2017 con The Extraordinary Library, iniziativa curata da Bologna Children’s Book Fair. I libri sono stati esposti al salone di Pitti Bimbo durante l’edizione invernale, e sfogliati anche dai piccoli modelli, unici bambini cui è permesso circolare nei corridoi della manifestazione. I buyer di tutto il mondo hanno chiesto di poter avere i libri della selezione nelle loro boutique, dove sempre più di frequente viene allestito uno spazio libri, non solo una vetrina o uno scaffale, ma una proposta pensata per contribuire a una visione complessiva e a una esperienza di qualità della vita infantile. Il dialogo fra i due mondi ha anche prodotto alcune esposizioni di illustrazioni contemporanee selezionate dalla mostra annuale che si allestisce nella città felsinea. La mostra bibliografica ha inoltre visto un secondo allestimento a Rimini, alla Biblioteca Gambalunga, in un progetto curato dal Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita e dalla Biblioteca del Campus di Rimini, che ha affidato alla Cooperativa Millepiedi la cura dei laboratori con i bambini dai 3 ai 6 anni, fra lettura e sartoria, immaginario e manipolazione, progettazione e visione.

Il progetto The Extraordinary Library (che ha visto una seconda edizione dedicata al tema del cinema nel 2018) è nato in occasione di un incontro fra due mondi, quello dell’abito e quello del libro, che intessono continui dialoghi intensi, visibili e invisibili, espliciti e sotterranei: il mondo dell’editoria per l’infanzia, rappresentato dalla Bologna Children’s Book Fair, il più importante evento mondiale dedicato allo scambio dei diritti mondiali, al dibattito internazionale sulla cultura del libro per bambini e ragazzi, e ai nuovi linguaggi narrativi e ludici, e quello del Children’s Wear di Pitti Immagine Bimbo, l’appuntamento fiorentino e internazionale dedicato a moda e all’infanzia. Le curatrici scientifiche della mostra bibliografica, Silvana Sola e Marcella Terrusi, insieme al team della Cooperativa Giannino Stoppani di Bologna, hanno esplorato, suggerito e proposto possibili incontri ermeneutici fra i linguaggi del libro e della moda, includendo passaggi imprevisti e giocosi che hanno offerto activity book, pagine-merletto create secondo cartotecniche preziose, omaggi a icone della moda, da personaggi storici o fantastici a città come Parigi e New York. Nell’intersezione fra cultura del Children’s Wear ed editoria per l’infanzia la mostra ha evidenziato possibilità di dialogo, racconto e occasione per una visione dedicata, imprevista e sorprendente e per un discorso a più voci sulle culture di infanzia. Diversi sono, ad esempio, gli illustratori che frequentano i due mondi, della moda e del libro per l’infanzia, come dimensioni contigue del visual design11 e della cultura per l’infanzia: per esempio Charlotte Gastaut, autrice totale di pagine illustrate dove la moda è linguaggio onnipresente, e designer di stoffe per stilisti di fama internazionale come Prada. Letteratura per l’infanzia e moda non sono solamente collegati idealmente dalla potente valenza simbolica di alcuni oggetti che nelle fiabe classiche, dalla scarpetta di Cenerentola al copricapo di Cappuccetto Rosso, passando per gli stivali delle sette leghe o il vestito invisibile dell’imperatore, concentrano identità e narrazioni archetipiche in un capo di abbigliamento. Nei libri per l’infanzia troviamo anche intenzioni precise, destini possibili ed esperienze dello sguardo che raccontano la storia, i suoi mestieri le sue culture, nel suo vocabolario, mostrando possibilità esistenziali e creative e mettendo in pagina l’incontro con personaggi, fantastici o storici, che guardano, scelgono, indossano e creano, soprattutto giocando con gli abiti, le forme, la materia e gli accessori, consapevoli che si tratta di muoversi ed esprimersi in un linguaggio culturale con cui raccontare infinite storie. Il rapporto fra moda ed editoria per l’infanzia è anche e soprattutto caratterizzato da una medesima sfida progettuale e pedagogica: si tratta, attraverso oggetti destinati all’infanzia, di dare forma ad un’idea del mondo e dell’infanzia stessa, in relazione alle sue possibilità di movimento, al suo corpo, al suo rapporto con lo spazio fisico e l’immaginario, con l’identità di genere e con la possibilità di esprimersi come soggetti e produttori di design e non solo destinatari o consumatori. Si tratta di realizzare forme sintetiche perfette ed espressive, capaci di rispondere a più funzioni, e di utilizzare un linguaggio specifico con una storia e una tradizione, per dare vita a esperienze nuove. Lo statunitense Maurice Sendak (1928-2012), uno dei massimi artisti del picturebook di tutti i tempi, insignito dell’Hans Christian Andersen Award nel 1970 e dell’Astrid Lindgren Memorial Award nel 2003, autore anche di pagine critiche di rara lucidità ed efficacia e figlio di Patrick Sendak, di mestiere sarto, scrive della forma albo illustrato riprendendo il lessico specifico che gli doveva essere familiare:

Un picture book non è solo ciò che la maggior parte della gente crede - un libro facile, pieno di immagini. Per me è una cosa tremendamente difficile da realizzare, molto simile ad una forma poetica complessa che necessita di sintesi e controllo continui. Bisogna riuscire a dominare costantemente la situazione per ottenere un'apparente semplicità, quella incredibile leggerezza che nasconde l'imbastitura. Come in un abito di buona fattura, basta che un solo punto salti all'occhio e hai rovinato tutto. Nel mondo dell'illustrazione non c'è, a mio avviso, niente di più intrigante.12

Forme poetiche complesse e insieme sintetiche, i cento albi scelti dalle curatrici per TEOL (The Extraordinary Library) dialogano con la storia della moda, il mondo della moda ma anche, in termini più ampi, con alcuni elementi grafici, come forme, colori o texture, che costituiscono una sorta di punteggiatura possibile per la grammatica del fashion design. Costituiscono contributi, riflessioni, occasioni di gioco e conoscenza, narrazioni e riscritture in grado di esplorare Il sistema della moda13 evidenziando i rapporti fra i suoi insiemi in modi inediti, destrutturando gli elementi grafici, linguistici, narrativi che ne costituiscono la grammatica e dunque fungendo anche da ideale introduzione, critica, problematica, imprevista, giocosa, al suo universo. L’abito, l’indumento, l’accessorio, il colore, perfino l’elemento grafico, percorrono e propongono destini magici, concreti, surreali, ludici, contribuendo al complessivo discorso culturale sulla moda e facendo scaturire nuove possibilità dall’incontro con l’attenzione infantile, la sua sensibilità, il suo immaginario. È il caso di Pois di Cristina Bazzoni,14 un lavoro che coniuga memoria autobiografica, competenza, ricerca: un libro senza parole in cui il tema della confezione degli abiti, delle trame, dei colori dei tessuti e dei pois, è testo e contemporaneamente pretesto per creare un racconto visivo elegante e narrativamente divertente. L’autrice, illustratrice e progettista visiva per la pubblicità, riporta nelle pagine le suggestioni della sua infanzia di bambina che frequentava l’atelier della zia, meravigliosa sarta, trascorrendo pomeriggi in mezzo a colori, stoffe, bottoni, di ogni forma e misura, forbici, carte. La storia, narrata solo per immagini, è semplice: una sarta, con abile lavoro di taglio e cucito, confeziona un bel vestito giallo a pois fucsia, di cui appare evidentemente soddisfatta; i pois fucsia però misteriosamente fuggono, nottetempo, dall’abito; invadono la casa, circondano il cagnolino, si combinano autonomamente in nuove soluzioni e pattern, evasi dalla stoffa creano giocose e impreviste decorazioni e trame. Accanto a Pois si pongono altri albi che propongono giochi squisitamente visivi sulla metamorfosi, come il classico e iconico Il palloncino rosso di Iela Mari,15 capolavoro del silent book, o Piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lionni,16 ma anche il cartonato dedicato a Il gioco dei colori,17 del belga Hervè Tullet, i libri-gioco Trova i puntini18 e Trova le strisce19 o la stupefacente caccia al tesoro visiva predisposta da Tomi Ungerer nel suo Scarpa, dove sei?20 le cui illustrazioni, in un arcimboldismo che nasconde la forma scarpa integrandola in altre immagini, descrivono insieme un’ossessione e una passione attraverso il piacere tutto ludico e infantile del riconoscimento delle forme; il gioco del riconoscimento del dettaglio è presente anche nel Chi cerca, chi trova?21 dove Delphine Chedru invita a ritrovare una chiocciola dentro pagine che propongono textures geometriche che ricordano la carta da parati degli anni settanta. Cenerentola. Una favola alla moda22 del newyorkese Steven Guarnaccia (anche designer, fra le altre cose, di orologi Swatch) è invece una rivisitazione della fiaba classica che pone programmaticamente ed esplicitamente l’accento sulla storia della moda: Cenerentola è rappresentata con la fisionomia esatta della storica modella degli anni sessanta Twiggy. Il guardaroba di Cenerentola e degli altri personaggi della fiaba è dichiarato nei risguardi del libro in una legenda che presenta precisi riferimenti storici a scarpe, abiti e stilisti che hanno fatto la storia: da Vivienne Westwood a Salvatore Ferragamo, da Manolo Blahnick a Issey Miyake. Lo stesso Guarnaccia ha creato, in una ideale trilogia, altri due albi, di cui I tre porcellini,23 che rappresenta i protagonisti come celebri architetti (il lupo è Philippe Starck), è incluso nella TEOL, mentre non era in mostra Riccioli d’oro e i tre orsi nella cui legenda, come negli altri due albi, compaiono le creazioni, questa volta di interior design, citate e rappresentate nell’ambientazione della storia. Un’altra Cenerentola, quella dell’artista e illustratrice ceca Kveta Pacovska,24 è reinventata visivamente secondo il linguaggio di un astrattismo pittorico che ci permette di focalizzare l’attenzione sulla preziosità della scarpa, mentre La bella e la bestia di Robert Sabuda25 rende tridimensionale la pagina, dilatandola in un pop-up di saggezza sartoriale che inventa volumi, sovrapposizioni, abiti e ambientazioni secondo una libertà cartotecnica di gusto scenografico. Anche ne Il Gatto con gli stivali26 la fiaba viene trasfigurata e ambientata dentro pagine fustellate come ricami, dalla notevole sapienza con cui l’illustratrice Agnese Baruzzi declina la tecnica del papercut. La riscrittura de I cigni selvatici, fiaba che Andersen riprese da antica fiaba popolare già riscritta dai fratelli Grimm, diventa per Charlotte Gastaut27 l’occasione per proporre visivamente un orientalismo sofisticato di stupefacente e misurata ricchezza, dove oro e piume, forme e colori, vestono l’atmosfera di una rara eleganza figurativa. Non solo fiabe e personaggi classici rivestiti o reinterpretati secondo una specifica relazione con abbigliamento, moda, accessori e design, ma le vicende biografiche dei protagonisti della storia della moda, a partire da Coco Chanel sono spunti per picturebook sorprendenti. Sono ben tre gli albi, sui cento in mostra, che raccontano l’infanzia e la vita di Coco. Ognuno con caratteristiche diverse in termini di segno e di stile narrativo, gli albi sono in grado di riportarci un’immagine complessa e articolata del lavoro e della vita di Coco Chanel: dall’infanzia agli atelier, dagli oggetti simbolo della sua rivoluzione al definirsi di una poetica progettuale divenuta classica e imprescindibile nella concezione del rapporto fra corpo femminile e abbigliamento. I tre albi raccontano narrano le vicende personali e professionali di Coco Chanel, a partire dall’orfanezza, dalle difficoltà materiali e dagli abbandoni, nonché dalla frequentazione di un collegio religioso. La stilista destinata a rivoluzionare il concetto e la forma dell’abito e del corpo femminile e a divenire celebre in tutto il mondo ha vissuto un’infanzia dove si ritrovano elementi fiabeschi: la sua storia è un’autentico romanzo di formazione di stupefacente creatività esistenziale e rivalsa sulle ingiustizie subite. Iconica la copertina dell’albo olandese, intitolato semplicemente Coco,28 che riprende la forma della boccetta del suo celebre profumo, più infantile il suo ritratto nel titolo della collana che nasce in Spagna,29 dedicata alle protagoniste femminili della storia, leggiadra e incantevole la fanciulla ritratta nel libro americano che ne sottolinea il suo essere different,30 diversa dagli altri, come ogni autentico genio creativo. Il lavoro di Givenchy è narrato in un incantevole albo pubblicato sempre per i tipi del Leopold Gemeentemuseum,31 come la Coco con la copertina a forma di profumo, editore olandese legato ad uno dei più importanti musei di arte moderna e contemporanea europei, di stanza a L’Aia. L’albo sottolinea soprattutto la relazione fra lo stilista e Audrey Hepburn, e l’attrice, vera icona di stile oltre che di cinema, è anche protagonista di un altro albo inglese.32

Figura 1 – Da sinistra a destra. Van Haeringen, Annemarie. Coco, Leopold/Gemeentemuseum. Amsterdam: Den Haag, 2013; Matthews, Elizabeth. Different Like Coco. Somerville: Candlewick Press, 2007; Sanchez Vegara, Isabel e Ana Albero. Coco Chanel. London: Frances Lincoln, 2016.
Figura 1 – Da sinistra a destra. Van Haeringen, Annemarie. Coco, Leopold/Gemeentemuseum. Amsterdam: Den Haag, 2013; Matthews, Elizabeth. Different Like Coco. Somerville: Candlewick Press, 2007; Sanchez Vegara, Isabel e Ana Albero. Coco Chanel. London: Frances Lincoln, 2016.

Christian Dior è raccontato in un romanzo a fumetti33 (l’unico della selezione) mentre a Saint Laurent è dedicato un activity book34raffinato e divertente che invita il bambino a riempire di colore i figurini di moda disegnati dallo stilista. Fra le icone del ventesimo secolo, capace di influenzare e profetizzare stili e linguaggi a venire, dalle frange al floreale, in una personalissima interpretazione di femminilità, fra invenzioni e tradizione, sta Frida, cui è dedicato un grande albo35 dove Benjamin Lacombe riporta i colori, la ricercatezza floreale dei vestiti e dei ricami e la profondità del dolore dell’artista, così centrale nell’universo artistico della pittrice messicana, dentro pagine tagliate dove fustelle e sovrapposizioni cartotecniche interpretano la cifra stilistica dell’artista messicana e la sua complessa poetica, in nove temi che raccontano la complessità della poetica di Frida: dall’Incidente all’Amore, dall’Arte alla Morte passando per la verità anatomica dalla colonna vertebrale spezzata. Ponendo l’attenzione su albi che danno vita a personaggi fantastici capaci di suscitare affezione e di consolidarsi presto come vere e proprie icone, capaci di attraversare più libri e situazioni narrative, in alcuni casi anche dentro oggetti di merchandising, esperienze e altre forme di narrazione, troviamo in prima fila la bambina inglese Clara Button, e la newyorkese maialina Olivia, entrambe protagoniste di serie illustrate e di diversi oggetti o adattamenti. Nata dalla penna di Amy de la Haye, docente di Storia del costume al London College of Fashion e a lungo curatrice della sezione “Moda” del Victoria & Albert Museum, Clara Button36 è disegnata da Emily Sutton e appare, sulla copertina del primo albo a lei dedicato, elegantissima, mentre passeggia sul lungo Tamigi indossando un incredibile cappello a falde larghe decorato da lunghe piume colorate. La passione di Clara per i cappelli viene dalla nonna Elsie, modista, e la bambina crea continuamente copricapi, ornandoli con la sua preziosa collezione di bottoni. In casa però c’è anche il fratello di Clara il quale un giorno con lo skateboard le rovina uno dei cappelli della nonna; allora la mamma decide di consolare Clara portandola a passeggio per Londra alla volta di un luogo magico, il Victoria & Albert Museum. La giornata sarà memorabile e la visione di intere sale piene di cappelli di tutte le fogge, antichi, moderni, preziosi, bizzarri, minuscoli, sarà cosi potente che la notte la bambina sognerà di trovarsi in un Cappellarium, una galassia di cappelli. Nel retro del museo Clara troverà anche un abile ed esperto artigiano capace di aggiustarle il cappello della nonna. L’albo ha riscosso un grande successo internazionale e al personaggio sono dedicati altri titoli, oltrechè diverse iniziative presso il museo londinese. Gigi cerca il suo berretto37 è una delle primissime e fondative sperimentazioni che Bruno Munari, designer e artista poliedrico, dedica alla forma libro, oggi pubblicate da Corraini: un gioco di sovrapposizioni e finestrelle tutto indirizzato a trovare l’oggetto nascosto. Ad un copricapo è dedicato anche Giallo Giallo,38 albo storico pubblicato per la prima volta da Rosellina Archinto nel 1971, durante la pionieristica esperienza editoriale della Emme edizione, disegnato da uno dei grandi fumettisti statunitensi, ripubblicato quarant’anni dopo da Orecchio Acerbo, piccola e sofisticata casa editrice indipendente che si contraddistingue per l’attenzione ai libri illustrati nella loro dimensione sperimentale e innovativa. Giallo è il casco da lavoro, in bianco e nero invece tutto il resto, il paesaggio urbano ricchissimo di dettagli dove si svolge la ricerca del copricapo. Il buco,39 sempre di Orecchio Acerbo ad opera del norvegese Øyvind Torseter, gioca invece sull’inseguimento di un elemento grafico, appunto un buco nelle pagine, e nella parete dell’inquilino protagonista. L’educazione allo sguardo passa per la frequentazione di forme diverse, di immagini brulicanti e nette scritture cromatiche, sull’inseguimento di un dettaglio, di un cappello, di un bottone, persino di un buco nel muro. Oops! Il mio cappello40 è un pop-up orchestrato sulle geometrie di base e sulla creazione di un paesaggio astratto e insieme leggibile e divertente. Olivia, creata dal newyorkese Ian Falconer, oramai celebre nelle sue tante edizioni internazionali, è una maialina con un ricco guardaroba, interamente rosso: lei e il suo fratellino Ian giocano a specchiarsi e sistemarsi in modo da esprimere al meglio le loro spiccate personalità.41 Allo specchio è dedicata la rarefatta riflessione visiva della coreana Suzy Lee che in un albo senza parole presenta una bambina e il suo doppio specchiato, che giocano fra sparizione e moltiplicazione, rimando e dispersione, con il tema dell’identità in Mirror.42 Altri due preziosi libretti coreani giocano con la magia dello specchio, Magic of mirror43 proponendo, attraverso fustelle mobili, la possibilità di comporre immagini geometriche e metamorfiche attraverso il movimento e il rimando della pagina riflettente. Sembra mettere in pagina una vera e propria sfilata storica e insieme assurda l’albo di Gilles Bachelet, autore francese capace di creare personaggi iconici dotati di un dinamismo fuori dal comune, grazie ad un segno grafico di strabiliante inventiva e precisione: chi sfila però, vestito e trasvestito in mille modi è un personaggio di nome Napoleon Champignon44 cioè un fungo-Napoleone Bonaparte; in un altro albo si tratta di una altrettanto eccentrica ed elegante Signora Coniglio.45 Il tenore surrealista di entrambi gli albi, l’ironia, la ripetizione di immagini dettagliate in una vera e virtuosistica variazione sul tema creano un discorso fondato sulla capacità dell’abbigliamento di definire e narrare un personaggio, il suo tempo, il suo carattere. Una magnifica riflessione visiva su moda e infanzia si trova ancora nell’albo Il signor Orizzontale e la signora Verticale,46 della giovane e acclamata designer e illustratrice Olimpia Zagnoli: ci si domanda in una doppia pagina potente di un albo che è bianco nero e rosso, quali siano i gusti dei bambini.

Figura 2 – Da sinistra a destra. Fondation Pierre Bergé - Yves Saint Laurent. Yves Saint Laurent. Album da colorare. Roma: Gallucci, 2015; De la Haye, Amy, e Emily Sutton. Clara Button a Londra. Una giornata magica. Roma: Donzelli, 2012; Revah, Noemie, e Olimpia Zagnoli. Il signor Orizzontale e la signora Verticale. Milano: Terre di Mezzo Editore, 2014.
Figura 2 – Da sinistra a destra. Fondation Pierre Bergé - Yves Saint Laurent. Yves Saint Laurent. Album da colorare. Roma: Gallucci, 2015; De la Haye, Amy, e Emily Sutton. Clara Button a Londra. Una giornata magica. Roma: Donzelli, 2012; Revah, Noemie, e Olimpia Zagnoli. Il signor Orizzontale e la signora Verticale. Milano: Terre di Mezzo Editore, 2014.

Pagine di stupefacente eleganza e ricchezza cromatica e grafica rendono visibile la fiaba scritta da Anna Castagnoli e illustrata da Carll Cneut e intitolata La voliera d’oro,47 la storia di una principessa ossessionata dalla bellezza e dal desiderio di avere ciò che non ha. Eccone l’incipit: “La figlia dell’Imperatore si chiamava Valentina ed era insopportabile. Aveva trecentonovanta paia di scarpe, ottocentododici cappelli, cinquanta cinture di coda di serpe. Però più di tutto le piacevano gli uccelli.” Carll Cneut raccoglie l’invito, iconicamente suggestivo, a rappresentare gli uccelli straordinari richiesti dalla terribile bambina (da bambino, per coincidenza, anche l’artista belga collezionava volatili, oltre che disegnarli); le pagine mostrano l’immaginario dell’illustratore, fortemente influenzato dalla pittura fiamminga, e rappresentano creazioni di texture e forme davvero strabilianti. All’inizio del libro appare un muro con i disegni fatti da Valentina, così Cneut ha pensato di pubblicare anche un coloring book ispirato a La voliera, che invitasse i bambini a riempire di colore e inventare altri uccelli, divenendo così designer e artisti come Valentina stessa. Sempre un invito operativo al gioco della moda e delle infinite combinazioni si trova ne il Il guardaroba delle bamboline48 con modellini da vestire, secondo il gioco classico delle fustelle. Per imparare a disegnare abiti e accessori invece c’è un elegante volume, 20 modi per disegnare un abito che guida sguardo e matita attraverso moltissimi modelli. In un grande albo ricco di fustelle, sovrapposizioni e illustrazioni preziose, Clotilde Perrin propone invece un viaggio nelle fisionomie (e nell’abbigliamento) dei cattivi, dall’orco al lupo, rappresentati con dovizia di particolari e speciale attenzione all’abbigliamento, agli accessori (staccabili), ai dettagli. La necessità pedagogica di introdurre i bambini all’alfabeto estetico delle immagini e della moda trova occasioni preziose nell’esplorazione di albi diversi, che in alcuni casi come ne Il favoloso mondo della moda49 o Zip!50 Dichiarano il loro intento proponendosi come ideali ed eccentriche enciclopedie capaci di proporre informazioni e prospettive utili per creare lettori consapevoli dei linguaggi iconici e narrativi che ci circondano. I libri per l’infanzia che raccontano la moda, sotto angolazioni diverse, e in forme diverse, sono soprattutto veri atelier pedagogici e culturali dove il lettore è l’artigiano e il libro la sua materia: l’albo è un laboratorio di dicibilità e visibilità dove si producono nuove parole e nuove immagini, soprattutto nella relazione non soltanto fra lettore e autore ma fra lettori stessi, magari adulti e bambini, e lettori, immaginari e linguaggi di discipline diverse. L’invito di questi libri non è ad una semplice trasmissione di saperi ma all’inclusione della varietà delle culture materiali e immateriali nelle esperienze di bambini e adulti; nella valorizzazione delle culture, dei mestieri come possibilità esistenziali, della ricerca della bellezza come una delle massime espressioni dell’umano e dell’acquisizione di un linguaggio collettivo, da riformulare secondo nuovi messaggi e nuove visioni. Vogliamo qui riportare, come omaggio a un grande artista illustratore recentemente scomparso (Vladimir Radunsky, 1954-2018) una pagina scritta che apre un suo albo illustrato intitolato Vestiario/Bestiario,51 ideale centounesimo titolo da aggiungere alla The Extraordinary Library. Il sottotitolo recita Abiti per animali dalla collezione di Vladimir Radunsky con i suoi appunti e i suoi disegni, e una nota in copertina specifica Con una lettera di Juan-Rafael, coniglio-sarto boliviano e una nota di Mikhail Baryshnikov, ballerino amico degli animali. Riproduciamo qui per intero la lettera del coniglio-sarto, che contiene e insieme suggerisce infiniti giochi possibili per ragionare in modo fantastico e straordinario di moda e immaginario infantile secondo ingredienti comune e indispensabili ai due mondi: il gioco, il divertimento, il pensiero laterale e il desiderio di vestire il mondo nelle sue infinite forme in modi sempre nuovi. Il lettore vi ritroverà molti elementi narrativi e stilistici, dal lessico sartoriale alla tensione surreale, dagli animali agli oggetti del mestiere, capaci di descrivere e forse anche indicare altre intersezioni fra infanzia e moda.

Ordini dalla Bolivia e da tutto il Sudamerica

Dal diario di mio nonno Carmine, coniglio-sarto: “… ho cominciato a fare il sarto da piccolissimo: avevo appena due anni. Mio padre, così come tutti i maschi della famiglia, faceva il sarto. Mi ricordo il giorno in cui ho compiuto due anni: mio padre mi portò per la prima volta nel nostro atelier.

All’epoca ero capace a malapena di leggere, ma abbastanza, direi, da decifrare l’elegante insegna a caratteri d’oro: Adolfo. Capi su misura per rettili e pesci. Alta Sartoria per clientela esclusiva dai gusti esigenti. Ordini dalla Bolivia e da tutto il Sudamerica.

In vetrina, i manichini serpenti sfoggiavano i loro impassibili sorrisi e le tartarughe (da quelle minuscole, che entravano nel palmo di una mano, a quelle enormi, grandi quanto una tavola da pranzo rotonda) posavano eleganti tra pesci esotici. Mi ricordo ancora un cavalluccio marino, col suo giaccone di lana cotta e il berrettino alla marinara!

E dentro… ah, quello che non c’era lì dentro! Sugli scaffali c’erano rulli di cachemire, seta, lino e cotone.

Appese alle pareti, forbici voraci dallo sguardo tagliente e di tutte le dimensioni. Sparsi sui tavoli, cuscinetti trafitti da centinaia di lucidi aghi argentati. E poi rocchetti di filo di tutti i colori dell’arcobaleno. Le assi da stiro emanavano un buon odore e sopra sfilavano ferri grandi e grossi come immensi transatlantici e ferri piccoli come minuscole scialuppe di salvataggio.

Ci ho passato tutta la vita dentro quell’atelier. Ho realizzato tanti capi per tutti i gusti e tutte le taglie. Ma la mia grande passione erano gli abiti da cerimonia per rettili giganteschi.

Ho avuto il grande onore di fare l’abito da sposa di Sua Altezza Reale Anaconda Manuela III e qualche anno dopo quello di sua nipote, la Principessa Reale Coccodrilla Sofia”.

Il lavoro del sarto è affascinante, ma talvolta può essere a rischio della vita.

Il mio bisnonno, Adolfo, quello di cui parla il nonno Carmine nel suo diario, venne accidentalmente divorato durante l’ultima seduta di prova da uno dei suoi clienti più illustri – Sua Eminenza l’Arcivescovo Coccodrillo Abel Manrique – il che ovviamente fu un grave danno per entrambi. La storia del nostro mestiere è piena di tragici episodi come questo. Ma… i tempi cambiano, ci si dimentica dei tristi episodi del passato, e quel che resta sono le magnifiche creazioni dei vecchi maestri talvolta dimenticati, che oggi abbelliscono i migliori musei del mondo….

Sono felice e orgoglioso che l’opera di mio nonno Carmine, uno dei maggiori sarti della Bolivia, non sia stata dimenticata e che oggi entri a far parte della piccola, ma esclusiva, collezione di capi per animali di Vladimir Radunsky.52

Bibliografia

Bader, Barbara. American Picturebooks from Noah’s Ark to The Beast Within. New York: MacMillan Publishing, 1976.

Barthes, Roland. Il senso della moda. Torino: Einaudi, 2006.

Riccardo, Falcinelli. Critica portatile al visual design. Torino: Einaudi, 2012.

Giannino Stoppani Cooperativa Culturale. L’imperatore è i suoi vestiti. Bologna: Giannino Stoppani Edizioni, 2002.

Giannino Stoppani Cooperativa Culturale. L’albo illustrato è una galleria d’arte: Beatrice Alemagna, Kvĕta Pacovská, Chris Raschka. Bologna: Giannino Stoppani Edizioni, 2005.

Giannino Stoppani Cooperativa Culturale. Nei libri il mondo. Bologna: Giannino Stoppani Edizioni, 2013.

Radunsky, Vladmir. Vestiario/Bestiario. Roma: Donzelli, 2011.

Sendak, Maurice. Caldecott and Co. Notes on books and pictures. New York: Michael di Capua books. Farrar, Straus and Giraux, 1988.

Terrusi, Marcella. Albi illustrati. Leggere, guardare, nominare il mondo nei libri per l’infanzia. Roma: Carocci, 2012.

Terrusi, Marcella. Meraviglie mute. Silent book e letteratura per l’infanzia. Roma: Carocci, 2017.

The Extraordinary Library. 100 gioielli editoriali fra moda e meraviglia. Una mostra bibliografica a cura di Silvana Sola e Marcella Terrusi per Bologna Children’s Book Fair e Pitti Immagine Bimbo 2017:

  1. Alemagna, Beatrice. Il meraviglioso Cicciapelliccia. Milano: Topipittori 2015.

  2. P. Arrhenius, Ingela. La Ville. Paris: Marcel & Joachim, 2016.

  3. Asch, Frank e Mark Alan Stamaty. Giallo Giallo. Roma: Orecchio Acerbo, 2013.

  4. Ascari, Giancarlo e Pia Valentinis. Zip! Vestiti per tutte le stagioni. Modena: Franco Cosimo Panini, 2016.

  5. Aa. Vv. Il libro delle cose reali e fantastiche. Roma: Lapis Edizioni, 2016.

  6. Aa. Vv. Il sole e la luna. Milano: Salani Editore, 2016.

  7. Aa. Vv. Sono una stilista a Londra. Milano: Salani Editore, 2016.

  8. Bazzoni, Cristina. Pois. Milano: Carthusia, 2016.

  9. Ashburn, Boni, and Julia Denos. I had a favorite dress. New York: Abrams Books for Young Readers, 2011.

  10. Bachelet, Gilles. Napoleon Champignon. Firenze: Motta Junior, 2006.

  11. Bachelet, Gilles. La Signora Coniglio Bianco. Milano: Rizzoli, 2013.

  12. Bickford-Smith, Coralie. The Fox and the Star. London: Penguin, 2016.

  13. Boisrobert, Anouck e Louis Rigaud. In the forest. London: Tate Publishing, 2016.

  14. Boisrobert, Anouck e Louis Rigaud. Oops! Il mio cappello. Modena: Franco Cosimo Panini, 2015.

  15. Bourget, Laetitia e Emmanuelle Houdart. Amiche per la vita. Modena: Logos, 2013.

  16. Bowers, Jenny. Storia di un Piccolo Albero. Novara: White Star Kids, 2015.

  17. Camuffo, Giorgio. Bodoni. Mantova: Corraini Editore, 2016.

  18. Cardillo, Margaret e Julia Denos. Just Being Audrey. New York: Balzer+Bray/Harpercollins, 2011.

  19. Castagnoli, Anna e Carll Cneut. La voliera d’oro. Milano: Topipittori, 2015.

  20. Chakrabarti, Nina. Il mio favoloso mondo della moda. Milano: Salani Editore, 2012.

  21. Chalinkov, Vendulka. O pernikové chaloupce. Brno: B4U Publishing, 2011.

  22. Chedru, Delphine. Chi cerca, chi trova?. Modena:Franco Cosimo Panini, 2010.

  23. Coat, Janik. Who’s New At The Zoo?. London: Buster Books, 2016.

  24. De la Haye, Amy e Emily Sutton. Clara Button a Londra. Una giornata magica. Roma: Donzelli, 2012.

  25. Douspis, Eleonore. Prima c’era il mare. La Margherita Edizioni/Il Castello, 2016).

  26. Dreyfuss, Corinne e Eleonore Zuber. Chi ha preso le mie scarpe?. Torino: Giralangolo EDT, 2013.

  27. Druvert, Helene. Anatomia. Milano: L’Ippocampo Edizioni, 2016.

  28. Druvert, Helene. Paris Up, Up and Away. New York: Thames & Hudson, 2015.

  29. Ducos, Max. Jeu de piste à Volubilis. Paris: Sarbacane, 2006.

  30. Elo. Les oiseaux. Paris: Sarbacane, 2016.

  31. Estellon, Pascale. Abécedaire. Paris: Editions Les Grandes Personnes, 2016.

  32. Eveno, Philippe e Charlotte Gastaut. Gigi. Reine de la Mode. Arles: Actes Sud, 2015.

  33. Falconer, Ian. Olivia. Milano: Nord-Sud Edizioni/Salani, 2015.

  34. Falconer, Ian. Olivia e le Principesse. Milano: Nord Sud Edizioni/Salani, 2013.

  35. Fauque, Claude, Anne Lascoux e Charlotte Gastaut. Secrets d’étoffes. Paris: Albin Michel, 2015.

  36. Felix, Lucie. Le bûcheron. Le roi et la fusée. Paris: Editions Les Grandes Personnes, 2016.

  37. Fondation Pierre Bergé - Yves Saint Laurent. Yves Saint Laurent. Album da colorare. Roma: Gallucci, 2015.

  38. Friedman, Samantha e Cristina Pieropan. Ai tempi di Degas. Casalecchio di Reno: Moma/Fatatrac, 2016.

  39. Gastaut, Charlotte. L’uccello di fuoco. Roma: Gallucci, 2015.

  40. Giuliani, Emma. Vedere il giorno. Cremona: Timpetill Edizioni 2015.

  41. Goetzinger, Annie. Jeune fille en Dior. Paris: Dargaud, 2015.

  42. Grimm e Sybille Schenker. Cappuccetto Rosso. Milano: Minedition/Il Castello, 2014.

  43. Grimm e Agnese Baruzzi. Il Gatto con gli stivali. Novara: White Stars Kids, 2016.

  44. Guarnaccia, Steven. I tre porcellini. Mantova: Corraini Editore, 2008.

  45. Guarnaccia, Steven. Cenerentola. Una favola alla moda. Mantova: Corraini Editore, 2013.

  46. Hauptmann, Tatiana. Hurra, Ebenhard Wutz ist Wieder da! Züric: Diogenes Verlag, 1979.

  47. Hee-kyoung, Kim e Chi Yeon-jun. Twelve Birds. Paju-si: Changbi, 2012.

  48. Hye Yeon, Roh e Chae Hee. Turandot. Seoul Jeong: Kyowon, 2014.

  49. Hopman, Philip. Hubert de Givenchy. Voor Audrey met liefs. Den Haag: Leopold/Gemeentemuseum 2016.

  50. Houdart, Emmanuelle. Rifugi. Modena: Logos, 2015.

  51. Ishikawa, Koji. Masks. Tokyo: Kaisei-sha, 2013.

  52. Jaromir, Adam e Gabriela Cichowka. Fantje. Langenhagen: Gympel Verlag, 2010.

  53. Junaković, Svjetlan. Ti racconto l’Arte del ’900. Bazzano: Artebambini, 2011.

  54. Klein, Leonore e Saul Bass. Henri va a Parigi. Mantova: Corraini Editore, 2012.

  55. Kochka e Charlotte Gastaut. I cigni selvatici. Roma: Gallucci, 2015.

  56. Krauss, Trisha. Charlotte’s very own dress. New York: Random House, 2016.

  57. Kuo, Julia. 20 modi per disegnare un abito. Modena: Logos, 2014.

  58. Fred L. L’animode. Paris: Sarbacane, 2015.

  59. Lago, Angela. O cântico dos cânticos. S. Paolo: Cosac Naify, 2013.

  60. Lee, Suzy. Mirror. Mirror. Mantova: Corraini Editore 2003.

  61. Lionni, Leo. Piccolo blu e piccolo giallo. Milano: Babalibri, 2015.

  62. Lo Monaco, Gerard. Madame Sonia Delaunay. London: Tate Publishing, 2014.

  63. Maccari, Veronica. Tout seul. Geneve: La joie de lire, 2016.

  64. Mansfield, Andy. Trova i puntini. Milano: La Margherita Edizioni/Il Castello, 2015.

  65. Mansfield, Andy. Trova le strisce. Milano: La Margherita Edizioni/Il Castello, 2016.

  66. Mari, Iela. Il palloncino rosso. Milano: Babalibri, 2004.

  67. Marshall, Ray. Paper Blossoms, Butterflies & Birds. San Francisco: Chronicle Books, 2014.

  68. Matthews, Elizabeth. Different Like Coco. Somerville: Candlewick Press, 2007.

  69. Munari, Bruno. Gigi cerca il suo berretto. Dove mai l’avrà cacciato? Mantova: Corraini Editore, 2011.

  70. Munari, Bruno. Le Macchine di Munari. Mantova: Corraini Editore, 2016.

  71. Pacovska, Kveta. Après le Pont Noir. Paris: Les Grandes Personnes, 2016.

  72. Pacovska, Kveta. Alphabet. Alfabeto. Milano: Minedition/Il Castello, 2012.

  73. Perrault, Charles, Lotte Reiniger. La bella addormentata. Roma: Gallucci, 2016.

  74. Perrault, Charles e Kveta Pacovska. Cenerentola. Milano: Nord-Sud Edizioni/Salani, 2010.

  75. Perez Sebastien e Benjamin Lacombe. Frida. Milano: Rizzoli, 2016.

  76. Perrin, Clotilde. Cattivi come noi. Modena: Franco Cosimo Panini, 2016.

  77. Revah, Noemie e Olimpia Zagnoli. Il signor Orizzontale e la signora Verticale. Milano: Terre di Mezzo Editore, 2014.

  78. Rim, Sujean. Birdie’s Big-Girl Shoes. New York: Little, Brown and Company, 2009.

  79. Roskifte, Kristin. 29 Liv. Oslo: Magikon Forlag, 2009.

  80. Roux, Christian. La boîte à lettres. Paris: Albin Michel, 2013.

  81. Sabuda, Robert. La Bella e la Bestia. Milano: Mondadori, 2011.

  82. Sanchez Vegara, Isabel e Ana Albero. Coco Chanel. London: Frances Lincoln, 2016.

  83. Sanders, Ella Frances. Lost in translation. Milano: Marcos y Marcos, 2015.

  84. Scarpelli, Veridiana. O soño de Vitòrio. Sao Paolo: Cosac Naify, 2012.

  85. Sharafeddine Fatima, and Hanane Kai. Tongue Twists. Sharjah: Kalimat, 2016.

  86. Shin, Jungwon. Magic of Mirror. Shape. Seoul: Jumping Books, 2015.

  87. Shin, Jungwon, Swon. Magic of Mirror. Transformation. Seoul: Jumping Books, 2015.

  88. Shyam, Bhajju e Gita Wolf. Creation. Chennai: Tara Books, 2014.

  89. Solarz, Ewa Aleksandra e Daniel Mizieliński. Design. Bologna: Comma 22, 2010.

  90. Strady, Sophie e Jean-Francois Martin. Souvenirs de Marcel au Grand Hôtel. Arles: helium, 2016.

  91. Strady, Sophie e Jean-Francois Martin. La memoria dell’elefante. Il viaggio indimenticabile di Marcello. Milano: Il Castoro, 2016.

  92. Sun, Joyce. Un giorno a Pechino. Milano: 24Ore Cultura, 2016.

  93. Torseter, Oyvind. Il buco. Roma: Orecchio Acerbo, 2013.

  94. Tullet, Hervè. Il gioco dei colori. Milano: Phaidon/Electa Kids, 2012.

  95. Ungerer, Tomi. Scarpa, dove sei? Milano: Salani Editore, 2016.

  96. Van Haeringen, Annemarie. Coco, Leopold/Gemeentemuseum. Amsterdam: Den Haag, 2013.

  97. Viva, Frank. La Piccola Charlotte filmmaker. Casalecchio di Reno: Moma/Fatatrac, 2016.

  98. Watt, Fiona e Simona Bursi. Il guardaroba delle bamboline. Milano: Usborne, 2016.

  99. Wiesner, David. Martedì. Roma: Orecchio Acerbo, 2016.

  100. Zoboli, Francesca e Marta Sironi. Dame e cavalieri. Milano: Topipittori, 2012.


  1. Rodolphe Töpffer, Le storie del signor Jabot e del signor Crepin (Roma: Lerici Editori, 1968).

  2. Marcella Terrusi, Meraviglie mute. Silent book e letteratura per l’infanzia (Roma: Carocci, 2017).

  3. Sandra Beckett, Crossover Picturebook: a Genre for All Ages (London/New York: Routledge, 2012).

  4. David Lewis, Reading Contemporary Picturebooks: Picturing Text (New York: Routledge, 2001).

  5. Marcella Terrusi, Albi illustrati. Leggere, guardare, nominare il mondo nei libri per l’infanzia (Roma: Carocci, 2012).

  6. Barbara Bader, American Picturebooks from Noah’s Ark to the Beast Within (New York: MacMillan, 1976). Trad. Nostra.

  7. Susan Meyer, A Treasury of Great Children’s Books Illustrators (New York: Harry N. Abrams Inc. Publishers, 1983).

  8. Giannino Stoppani Cooperativa Culturale, L’albo illustrato è una galleria d’arte: Beatrice Alemagna, Kvĕta Pacovská, Chris Raschka (Bologna: Giannino Stoppani Edizioni, 2005), 31.

  9. Giannino Stoppani Cooperativa Culturale, L’imperatore è i suoi vestiti (Bologna: Giannino Stoppani Edizioni, 2002), 4.

  10. Silvana Sola, “Trame e orditi”, in Nei libri il mondo, a cura di Giannino Stoppani Cooperativa Culturale (Bologna: Giannino Stoppani Edizioni, 2013), 52.

  11. Falcinelli Riccardo, Critica portatile al visual design (Torino: Einaudi, 2012).

  12. Sendak Maurice, “A conversation with Walter Lorraine”, in Caldecott & Co. Notes on Books & Pictures (New York: Michael di Capua Books, 1988), 186 (trad. Nostra); cit. anche in Terrusi, Albi illustrati, 95.

  13. Barthes Roland, Il senso della moda (Torino: Einaudi, 2006).

  14. Cristina Bazzoni, Pois (Milano: Carthusia, 2016).

  15. Iela Mari, Il palloncino rosso (Milano: Babalibri, 2004).

  16. Leo Lionni, Piccolo blu e piccolo giallo (Milano: Babalibri, 2015).

  17. Hervè Tullet, Il gioco dei colori (Milano: Phaidon/Electa Kids, 2012).

  18. Andy Mansfield, Trova i puntini (Milano: La Margherita Edizioni/Il Castello, 2015).

  19. Andy Mansfield, Trova le strisce (Milano: La Margherita Edizioni/Il Castello, 2016).

  20. Tomi Ungerer, Scarpa, dove sei? (Milano: Salani Editore, 2016).

  21. Delphine Chedru, Chi cerca, chi trova? (Modena:Franco Cosimo Panini, 2010).

  22. Steven Guarnaccia, Cenerentola. Una favola alla moda (Mantova: Corraini Editore, 2013).

  23. Steven Guarnaccia, I tre porcellini (Mantova: Corraini Editore, 2008).

  24. Charles Perrault, Kveta Pacovska, Cenerentola (Milano: Nord-Sud Edizioni/Salani, 2010).

  25. Robert Sabuda, La Bella e la Bestia (Milano: Mondadori, 2011).

  26. Grimm, ill. Agnese Baruzzi, Il Gatto con gli stivali (Novara: White Stars Kids, 2016).

  27. Charlotte Gastaut Kochka, I cigni selvatici (Roma: Gallucci, 2015).

  28. Annemarie Van Haeringen, Coco, Leopold/Gemeentemuseum (Amsterdam: Den Haag, 2013).

  29. Isabel Sanchez Vegara e Ana Albero, Coco Chanel (London: Frances Lincoln, 2016).

  30. Elizabeth Matthews, Different Like Coco (Somerville: Candlewick Press, 2007).

  31. Philip Hopman, Hubert de Givenchy. Voor Audrey met liefs (Den Haag: Leopold/Gemeentemuseum 2016).

  32. Margaret Cardillo e Julia Denos, Just Being Audrey (New York: Balzer+Bray/Harpercollins, 2011).

  33. Annie Goetzinger, Jeune fille en Dior (Paris: Dargaud, 2015).

  34. Fondation Pierre Bergé - Yves Saint Laurent, Yves Saint Laurent. Album da colorare (Roma: Gallucci, 2015).

  35. Sebastien Perez e Benjamin Lacombe, Frida (Milano: Rizzoli, 2016).

  36. Amy De la Haye e Emily Sutton, Clara Button a Londra. Una giornata magica (Roma: Donzelli, 2012).

  37. Bruno Munari, Gigi cerca il suo berretto. Dove mai l’avrà cacciato? (Mantova: Corraini Editore, 2011).

  38. Frank Asch e Mark Alan Stamaty, Giallo Giallo (Roma: Orecchio Acerbo, 2013).

  39. Oyving Torseter, Il buco (Roma: Orecchio Acerbo, 2013).

  40. Anouck Boisrobert e Louis Rigaud, Oops! Il mio cappello (Modena: Franco Cosimo Panini, 2015).

  41. Ian Falconer, Olivia (Milano: Nord-Sud Edizioni/Salani, 2015); Ian Falconer Olivia e le Principesse (Milano: Nord Sud Edizioni/Salani, 2013).

  42. Suzy Lee, Mirror. Mirror (Mantova: Corraini Editore 2003).

  43. Jungwon Shin, Magic of Mirror. Shape (Seoul: Jumping Books, 2015); Jungwon Shin. Swon, Magic of Mirror. Transformation (Seoul: Jumping Books, 2015).

  44. Gilles Bachelet, Napoleon Champignon (Firenze: Motta Junior, 2006).

  45. Gilles Bachelet, La Signora Coniglio Bianco (Milano: Rizzoli, 2013).

  46. Noemie Revah e Olimpia Zagnoli, Il signor Orizzontale e la signora Verticale (Milano: Terre di Mezzo Editore, 2014).

  47. Anna Castagnoli e Carll Cneut, La voliera d’oro (Milano: Topipittori, 2015).

  48. Fiona Watt e Simona Bursi, Il guardaroba delle bamboline (Milano: Usborne, 2016).

  49. Nina Chakrabarti, Il mio favoloso mondo della moda (Milano: Salani Editore, 2012).

  50. Giancarlo Ascari e Pia Valentinis, Zip! Vestiti per tutte le stagioni (Modena: Franco Cosimo Panini, 2016).

  51. Vladmir Radunsky, Vestiario/Bestiario (Roma: Donzelli, 2011).

  52. Radunsky.