ZoneModa Journal. Vol.8 n.1 (2018)
ISSN 2611-0563

Museo Boncompagni Ludovisi, la storia e il progetto museale

Matilde AmaturoMuseo Boncompagni Ludovisi (Italy)

Graduated in Humanities, in Iconology and Iconography, at the University of Rome La Sapienza, and specialized in the history of medieval and modern art. Since 1990 she is an art historian in the Italian Ministry of Cultural Heritage, and has been involved in cataloguing and protecting cultural heritage in the territory until 1996. From 1997 to 2007, she has been involved in cataloguing, educational services and web communication projects. In the National Gallery of Modern Art in Rome since 2007, she has coordinated the Cultural Communication Service, she has been the Director of the H. C. Andersen Museum and has curated more than thirty exhibitions and some projects with wide accessibility. Since 2015 she works at the Polo Museale of Lazio. As the Director of the Boncompagni Museum of Rome and Villa Lante in Bagnaia (VT) she deals with the management and valorization of the museum. She has published monographs on Venetian artists of the Sixteenth and Seventeenth centuries, educational catalogues and various essays on contemporary Italian and foreign artists.

Pubblicato: 2018-07-24

Keywords: Museum; Fashion Cultural Heritage; Haute Couture; Rome; Museo Boncompagni Ludovisi.

Il villino Boncompagni Ludovisi, progettato nel 1901 dall’ingegnere Giovanni Battista Giovenale (1849-1934), è un particolare esempio di architettura eclettica, espressiva del gusto definito ‘barocchetto romano’ di inizio Novecento a cui si mescolano elementi Liberty.
L’edificio si trova, tra Porta Pinciana e Porta Salaria, dove un tempo sorgeva nel XVII secolo Villa Ludovisia che, insieme alla vicina Villa Medici e a numerose altre ville e giardini gentilizi, costituiva la grande cintura verde intorno al centro storico di Roma sin dall’età antica. In questi luoghi si estendeva in epoca romana a partire dal I secolo a.C. una ricca residenza appartenuta a Cesare, acquistata poi dallo storico Caio Sallustio Crispo e divenuta poi famosa come Horti Sallustiani. Nel 1620 il cardinale Ludovico Ludovisi acquistò una di queste proprietà per realizzare una propria residenza, Villa Ludovisia. Per la sua particolare bellezza la villa rappresentò una tappa del Grand Tour e molti letterati ne lodarono le qualità panoramiche e artistiche. Sul finire del XIX secolo, la famiglia Boncompagni Ludovisi firmò la Convenzione con il sindaco di Roma Leopoldo Torlonia e la Società Generale Immobiliare di Torino che decretò la distruzione della storica villa per lasciare spazio a un quartiere di villini mono-familiari, alberghi di lusso e complessi religiosi.

Il villino Boncompagni, edificato nel 1901, fu ampliato nel 1932 su iniziativa del principe Andrea Boncompagni Ludovisi, furono modificati l’assetto e la pavimentazione del piano nobile.

La residenza fu abitata dal principe Andrea e dalla moglie, Alice Blanceflor de Bildt, nobildonna di origine svedese, che vi dimorò anche dopo la morte del marito e durante le seconde nozze con l’avvocato Adolfo Gancia. Nel 1970 Blanceflor legò l’immobile e gli arredi del piano di rappresentanza allo Stato Italiano, affinché fosse adibito a “scopi artistico - culturali di pubblica utilità”. Alla sua morte (1972) il villino è stato preso in consegna e restaurato dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e nel 1995 venne aperto il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX.

Il museo attualmente espone in maniera permanente gli arredi originali (poltrone, sedie, consolle di gusto rocaille, secretaire, vasi e suppellettili) e a rotazione le raccolte di oggetti d’arte decorativa, abiti e accessori di moda donati e acquistati dal Museo.

Al piano nobile si snodano la Galleria degli Arazzi ornata dagli arazzi ‘a verzure’ di manifattura fiamminga (metà XVII secolo), il Salotto decorato con parati di gusto orientaleggiante, il Salone delle Vedute affrescato con un trompe l’oeil che rievoca la perduta Villa Ludovisia dove si conserva un ritratto giovanile di Alice Blanceflor de Bildt e infine una Sala da Pranzo dedicata alla figura del Papa Gregorio XIII Boncompagni dove ha trovato collocazione una recente acquisizione del Ministero, il bozzetto di Pietro Gagliardi per la decorazione del tratto nuovo del Casino dell’Aurora, raffigurante episodi della vita del pontificato del suddetto Papa.

Al primo piano dove è ancora possibile vedere la salle de bain degli anni Trenta rivestita con marmi pregiati sono esposte opere di Galileo Chini, Duilio Cambellotti, Alfredo Biagini, Ernesto Basile, Vittorio Grassi e altri che hanno rinnovato l’estetica del nostro paese nel secolo scorso, anticipando l’evolversi del gusto nelle arti decorative.

Grande rilevanza viene data alla storia del costume e della moda attraverso numerosi abiti di celebri stilisti e di importanti sartorie che illustrano l’evoluzione della moda italiana dalla fine del XIX secolo fino agli ultimi decenni del Novecento.

La collezione di Alta Moda inizia a formarsi nel 1996, quando alcune celebri maison romane – Fausto Sarli, Fernanda Gattinoni, Angelo Litrico – donarono una serie di abiti al Museo Boncompagni Ludovisi. Grazie alle generose prime donazioni degli stilisti citati e di altri, quali Valentino, Raffaella Curiel, Marella Ferrera, Lorenzo Riva e Renato Balestra, si creò a partire dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso un nucleo interessante di abiti che rappresentano la storia dell’Alta Moda italiana. Significativa anche la donazione di Palma Bucarelli, celebre ed elegante direttrice della Galleria nazionale di Arte Moderna di Roma dal 1941 al 1975, della giornalista di moda Maria Vittoria Alfonsi Caruso e, più recentemente, della scrittrice e giornalista Nicoletta Pietravalle.

Dipinti a firma dei più importanti artisti dell’Ottocento e del Novecento italiano – Camillo Innocenti, Felice Carena, Giacomo Balla e Giorgio De Chirico – ripercorrono inoltre una storia per immagini della Moda e delle sue trasformazioni a cavallo tra i due secoli.

Oggi il museo appartiene al Polo Museale del Lazio diretto da Edith Gabrielli, che insieme al direttore del museo hanno dato vita a numerose eventi (tra le più recenti dicembre 2017: Omaggio a Marguerite Yourcenar, opere di Anna Onesti e Giovanna Mancori) e all’acquisizione di donazioni di moda e arti decorative (Messina Salterini 2017, Marcella Caja 2018) e all’interessante svolgimento di esposizioni di artisti italiani del XX- XXI secolo (Architettura e paesaggio Ludovico degli Uberti settembre-dicembre 2016; Ferruccio Gard, Intrecci dinamici maggio-luglio 2018; Beverly BarKat, After the Tribes, ottobre-dicembre 2018).