ZoneModa Journal. Vol. 7 (2017)
ISSN 2611-0563

Paradiso in progress. Tra curatela di moda e club culture

Nicola BrajatoUniversità di Bologna (Italia)

Pubblicato: 2017-12-29

Keyword: Fashion; Celebrities; Rimini

Eventi, moda, celebrità, sono solo alcune parole chiave che hanno caratterizzato la Rimini degli ultimi decenni del Novecento, meta non solo di famiglie in cerca di vacanziera spensieratezza, ma anche di un divertimento d’avanguardia che ha fatto la storia della nightlife italiana e internazionale. Rappresentante illustre di questo entertainment made in Italy non poteva che essere Gianni Fabbri, proprietario del celeberrimo Paradiso di Rimini, discoteca che dagli anni ’70 ha fatto sognare intere generazioni. Incoronato “Re Europeo della Notte”, Fabbri ha saputo sapientemente reinventare il locale aperto dalla madre Mirta Annunziata nel 1957 sul colle di Covignano, interpretando e traducendo le necessità e i valori degli anni a venire.

Come sosteneva Gianni stesso, “Il cinema è racconto del sogno, mentre la discoteca deve percorrere mode, tendenze, metamorfosi degli stili di vita. Una professione da reinventare ogni notte”.1 E ripercorrere questa instancabile e irrefrenabile ricerca del nuovo è l’obbiettivo del progetto che sto portando avanti con l’Università di Bologna e il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita di Rimini. Grazie ad un assegno di ricerca nel campo degli Archivi della Moda e alla direzione scientifica della Prof.ssa Simona Segre Reinach, sto lavorando alla realizzazione di una mostra volta a ricordare il grande contributo che Gianni Fabbri e il Paradiso hanno dato alla città di Rimini. Un progetto in progress che mira alla valorizzazione dell’inedito archivio privato di Gianni Fabbri e alla ricostruzione e mise en scène curatoriale di un’epoca che lo scrittore Pier Vittorio Tondelli riassume in modo concitato nella frase “Rimini come Hollywood”.2

Attraverso un filone narrativo sciolto da rigide cadenze temporali, la mostra vuole riportare alla luce lo splendore di un’epoca nella quale moda, discoteca e divertimento si mescolavano tra loro in performance uniche e indimenticabili. Un’accurata selezione del materiale dell’archivio Fabbri racconterà così la storia del Paradiso seguendo alcuni dei topic che hanno saputo rendere il locale unico nel suo genere: celebrità, eventi, moda e architettura. Dopo una breve introduzione storica sull’evoluzione del locale con il passaggio generazionale da Mirta Annunziata al figlio Gianni, lo spettatore verrà come catapultato, grazie a meravigliose riproduzioni fotografiche, sul dancefloor della discoteca così da poter ammirare a passi di danza i più grandi momenti del Paradiso, tra protagonisti del jet set internazionale, party dagli allestimenti surreali e sfilate di moda.

Un progetto in progress che oltre a volere dare prestigio a materiale inedito, ha l’ambizione di recuperare e valorizzare un’eredità che col tempo sta scomparendo a causa della mancanza di interventi ufficiali di salvaguardia. L’industria creativa e culturale insita nel Paradiso è riuscita a elevare Rimini a capitale del divertimento nazionale e internazionale attraverso un approccio all’avanguardia, come dimostra l’antropologo Ted Polhemus nel suo libro Style Surfing inserendo la città nel regno di Clubland insieme a New York, Londra e Los Angeles. E proprio per questo motivo credo che questo progetto di curatela, oltre a realizzare quello che era il sogno di Gianni Fabbri, risponda a un’esigenza conoscitiva e conservativa nei confronti di un’eredità che ha reso possibile la nascita del cosiddetto divertimentificio.


  1. Pacoda, P. (2012), Riviera Club Culture. La scena dance nella metropoli balneare, NdA Press, Rimini, p. 116.

  2. Tondelli, P.V. (2005), Un weekend postmoderno. Cronache dagli anni ottanta, Bompiani, Milano, p. 87.