La sfida che hanno voluto affrontare in questo volume Vittorio Linfante, docente di Design della Comunicazione per la Moda all’Università di Bologna e Massimo Zanella, storico dell’arte, non era facile: riuscire a condensare in maniera chiara un tratto di storia estremamente significativo della produzione tessile italiana del secolo scorso, un periodo denso di nomi, fatti, correnti artistiche.
L’introduzione, a cura dei due autori, è volta a delineare lo sviluppo del tessile stampato lungo il Novecento, comprendendo sia figure molto note al grande pubblico come Fortuny o Emilio Pucci, sia artisti di nicchia noti solo agli addetti ai lavori come Dianora Marandino; è un testo asciutto, scritto da chi conosce bene la materia ma pensato per un vasto pubblico di non specialisti, che aiuta a seguire il fil rouge lungo cui si dipanano le pagine successive. La scelta di base è stata quella di seguire un percorso cronologico, arricchita da un focus su Mariano Fortuny, affidato a Cristina Maria da Roit e uno sui tessuti d’artista tra gli anni Cinquanta e Sessanta, a cura di Stefania Cretella, con un interessante intervento finale, a cura di Chiara Pompa, sugli archivi privati italiani in cui sono conservati tessuti e capi di abbigliamento del Novecento. Su questa base sono innestate anche digressioni non propriamente legate alla stampa tessile, ma ai pattern ad essa collegati, come le carte da parati e i tappeti, a sottolineare che, se un motivo decorativo è valido, il suo impiego trascende i confini della superficie tessile, e viceversa.
Il fascino del volume è però indubbiamente inscindibile dal vastissimo apparato iconografico, scelto secondo criteri molto personali dai due autori, che hanno svolto una capillare ricerca in archivi museali, archivi privati, riviste di moda e arredamento dell’ultimo secolo, assemblando le immagini con occhio sicuro sulle pagine, quasi a voler suggerire ai creativi di oggi nuovi spunti e percorsi di ricerca. Se per la prima parte del libro le scelte delle figure da loro ritenute significative nello sviluppo del design rientrano per la quasi totalità nella categoria dei designer noti, la vera scommessa, a parer mio, si attua nella seconda parte, quella, per così dire, non ancora storicizzata.
La selezione di giovani autori che hanno lavorato nel nuovo millennio sia per brand di moda affermati come Marni, Prada o Max Mara o per altri meno noti riflette il gusto personale degli autori e sarà il futuro a dire se questi nomi diventeranno dei classici da accostare a quelli del passato.
È un volume che colma una lacuna nel panorama editoriale del settore, costellato di monografie importanti che sono servite indubbiamente di supporto nella ricerca di Linfante e Zanella, ma in cui mancava una coraggiosa sintesi di quanto è stato prodotto in Italia dal Novecento ai giorni nostri nel settore tessile.